STAFFETTA DI SCRITTURA CREATIVA BIMED - Cap. III

III ISTITUTO COMPRENSIVO - GIARRE

STAFFETTA DI SCRITTURA CREATIVA BIMED

2017/2018

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

 

                                                                                                                          

Cap. 3°

 

3. Così cominciarono le nostre paure

 

III Istituto Comprensivo Giarre (Catania)- Gruppo misto Classi terze C/D ; III G -Plesso Verga; III G -Plesso Giorgio La Pira

 

Docenti responsabili dell’Azione Formativa

Rosalba Foti,  Paola Grasso, Elisa Mannucci, Maria Grazia Zappalà

 

Gli studenti/scrittori

Preciosa Almeniana, Morgana Di Maria, Iara Domina, Martina Fichera, Marco Germanà, Giuseppe Giammillaro, Chiara Gullotta, Chiara Indelicato, Mary Indelicato, Federica Lanza, Ludovica Maccarrone, Roberta Magro, Isidoro Murabito, Martina Musumeci, Vanessa Musumeci, Flavio Nicotra,  Stefano Nicotra, Federica Pagano, Ivana Pappalardo, Miriam Patanè,  Francesco Patti, Asia Pavonello, Damiano Petrella, Giulia Sannino, Stefania Sorbello, Luca Triferò, Andrea Villani.

 

L’esperienza della Staffetta di scrittura creativa BIMED raccontata dagli alunni scrittori e dalle docenti responsabili dell’azione formativa

Il piacere della scrittura

Partecipare alla staffetta di scrittura creativa è stata un’occasione di crescita non solo scolastica ma anche umana. Ci siamo sentiti dei veri e propri scrittori, sperimentando  la fatica ma anche il piacere della scrittura.

Al termine di questo momento di condivisione di idee e di crescita, ci sentiamo tutti  più ricchi sotto l’aspetto non solo culturale, ma anche  umano. Le nostre professoresse sono state molto brave a saperci coinvolgere stimolando ognuno di noi a dare il proprio contributo per creare un lavoro avvincente e originale. Questa attività ci ha appassionato  così tanto che non ci è mai pesato tornare a scuola ogni pomeriggio per  tanti giorni, anzi abbiamo frequentato il laboratorio di scrittura con molto piacere ed entusiasmo, cercando  di essere sempre presenti.

 Siamo contenti e orgogliosi  di aver fatto  parte di una squadra  che  ha condiviso idee, fatiche, impegno, progetti di scrittura, … e anche tanta  gioia.

Non vediamo l’ora che venga pubblicato il “ nostro” libro.

                                                                                        Gli alunni scrittori

 

Un’entusiasmante sfida

Anche quest'anno la nostra scuola ha deciso di aderire alla “Staffetta di scrittura creativa” proposta dalla BIMED. Il bello di questo progetto è poter creare un gruppo misto formato da alunni di età, sezioni e competenze diverse, che diventi una vera e propria squadra piena di idee. Il nostro Istituto ha riunito un gruppo molto numeroso, composto da ben ventisette alunni appartenenti alle classi: 3^ C, 3^ D, 3^ G (plesso “Verga”) e 3^ G (plesso di Sant'Alfio). Abbiamo avuto solamente una settimana, dal tredici al ventuno novembre, escludendo i sabati e le domeniche, per realizzare un buon elaborato. È stata una sfida, ma ci siamo riusciti. Naturalmente, non abbiamo affrontato da soli il percorso creativo, perché per noi sono state una guida preziosa le docenti Paola Grasso, la referente del progetto per la nostra squadra, Rosalba Foti, Elisa Mannucci e Maria Grazia Zappalà, con i loro consigli e la supervisione dei nostri lavori. Abbiamo impiegato le nostre energie per produrre un capitolo appassionante e dei disegni molto curati nei dettagli. Prima di parlare della nostra “creatura”, però, vi illustreremo le modalità di lavoro e le difficoltà che si sono presentate. Prima degli incontri pomeridiani, le nostre prof. ci hanno fornito le copie dell'incipit scritto dall'autrice e dei capitoli precedenti. Abbiamo così capito che il tema principale della staffetta di quest'anno sarebbe stato l'idrofobia e abbiamo iniziato a documentarci. L'idrofobia (dal greco hydor, acqua, e phobos, paura) per la psichiatria indica la paura dell'acqua. Una delle cause principali di questa fobia è un trauma subito da piccoli a causa dei liquidi. Gli idrofobici non sopportano il contatto con l'acqua, non sono in grado di nuotare e, nei casi più gravi, il mare e la sua profondità causano loro la Talassofobia.

Dalle ricerche che abbiamo svolto, è emerso che i casi d'idrofobia sono stati studiati fin dal 1840 circa, anche perché il sintomo si manifesta nei pazienti affetti da rabbia. È stato interessante per noi scoprire che anche Sigmund Freud, fondatore della psicoanalisi, si interessò al famoso caso di Anna O., scrittrice affetta da isteria ed anche idrofobica, trattata con l'ipnosi.

Quando finalmente le professoresse ci hanno comunicato i giorni in cui avremmo svolto questo lavoro, eravamo tutti impazienti di cominciare. La parte più difficile non è stata ricollegarsi a ciò che hanno scritto gli altri, ma documentarsi sulle cause del disturbo e rispettare il limite di 1000/1200 parole stabilito dalla Bimed per il testo. Giorno dopo giorno, lavorando in team e confrontando le nostre idee, abbiamo completato il capitolo con successo, realizzato disegni ed espresso le nostre riflessioni. Il testo presenta la storia di tre traumi, tre vite sconvolte a causa di una macchinina, di un barcone di immigranti e di qualche bullo di troppo. Marco scivola nella vasca da bagno battendo la testa, Serena assiste al naufragio di un barcone pieno di migranti, Saiyd viene bullizzato da alcuni compagni nel bagno della scuola. Tutti diventano idrofobici.

Ci auguriamo che la lettura sia interessante e stimoli tutti ad aiutare, a piccoli passi, le persone idrofobiche a superare la paura e comprendere quanto l'acqua sia per noi un elemento vitale.

                                                                              

                                                                                Iara Domina

                                                                                Ludovica Maccarrone

                                                                                Ivana Pappalardo

                                                                                    classe 3^C

 

 

 

Scrivere, una magia che si rinnova

La  Staffetta  di  Scrittura  creativa  Bimed  è  un’ iniziativa  progettuale  ideata  e  realizzata  annualmente  dalla Biennale delle arti e delle scienze del Mediterraneo, il  più  qualificato  format  educativo  che  propone    alle  scuole  italiane  un  esercizio  di  scrittura  collettiva  su  un  tema  ogni anno diverso, attraverso il quale le classi aderenti gareggiano “passandosi” il testimone l’un l’altra, di capitolo in capitolo.

Uno degli obiettivi che BIMED persegue con la Staffetta è quello di mettere in contatto gruppi di allievi lontani tra loro e docenti che, pur non conoscendosi, decidono di condividere la produzione di una storia.

BIMED, al termine delle staffette, pubblica i racconti realizzati per la Collana “Raccontiadiecimilamani”, la cui presentazione ufficiale avviene in location selezionate.

Quest’anno il tema della nostra staffetta è stato  l’acqua e l’incipit intitolato ”Nemica, amica, acqua”  è della scrittrice Patrizia Angelozzi.

Per la scrittura del capitolo terzo che ci è stato assegnato e che abbiamo  intitolato “Così cominciarono le nostre paure”, abbiamo lavorato in una situazione di full immersion dal tredici al ventidue novembre 2017 in ore pomeridiane.

I ventisette alunni partecipanti selezionati dalle classi terze C / D; III G (Plesso Verga); III G (G. La Pira) attraverso l’esercizio dello scrivere, del leggere e del confronto, hanno avuto la possibilità di raccontare, di raccontarsi, di  conoscersi e di crescere.

I ragazzi hanno  potuto  esercitare  non  solo  la  loro  creatività,  ma  la  capacità  di comunicare  riflessioni,  interrogativi,  soluzioni  spesso  anche  divergenti.  Si  sono  lasciati  andare  al dialogo,  alla  condivisione, allo  scambio, che è sempre ricchezza e hanno  imparato  a  considerare  il  punto  di  vista  altrui. 

Hanno  compreso  quanto  sia  importante  la   scelta  di  un  verbo ,  di  un  tempo, di  un  aggettivo, di un connettivo. Hanno  sperimentato  il  valore  delle  parole, il loro peso semantico, il loro potere icastico.

Scrivere  è  avere  fede  in  una  magia,  afferma lo scrittore  Elio  Vittorini.  E  la  magia  dello  scrivere  ha  catturato  totalmente  i  nostri  alunni,  permettendo  loro  di   creare, a  più  mani,  un  pregevole  prodotto  letterario.

Durante  le  varie  fasi  del  lavoro  si  sono  sentiti  una  squadra, si sono appassionati all’invenzione della scrittura e alle emozioni della lettura; alla fine, ultimato il capitolo, si sono inorgogliti,  si  sono  sentiti  piccoli  scrittori. Noi  docenti  siamo  fieri  del  loro  impegno,  delle  loro  capacità,  della  loro  volontà. E ci siamo emozionate nel vedere quella magia che dai loro occhi è passata sulla carta. Una “fede” che si compie e si rinnova ogni anno.

                                        Le docenti responsabili dell’azione formativa